Sono passati 15 anni da quando, alla platea del MacWorld di San Francisco, Steve Jobs presentò il nuovo prodotto che rivoluzionò il mondo, l’iPhone. Il titolo di quella presentazione del 9 gennaio 2007 era “One more thing”. Un titolo forte che apre l’orizzonte: “un’altra cosa”. Nel ripensare a quel lontano 9 gennaio non si può non atterrare, purtroppo, nello stesso giorno, nella nostra modesta cittadina.
E dopo aver visto le patetiche luminarie natalizie, dopo esserci perduti nei presepi di quelle inguardabili botti, dopo avere rivisto le bolle di plastica sul finto ghiaccio attorniate da statue di cartapesta, di cattivo gusto, riciclate da non si sa dove, ci vien da dire: ma come si fa ad essere caduti così in basso? Così poveri di idee, così modesti. Per non parlare poi dello straordinario programma di intrattenimento che andava da Malgioglio, a Cristina D’Avena, fino alla baracconata di miss mamma. Mamma mia!!
Ci domandiamo, da inguaribili ottimisti, ma è possibile “un’altra cosa” a Bellaria Igea Marina? E’ possibile cambiare questa cerchia di amministratori incapaci? E ancora: è possibile scoperchiare la pentola di Verde Blu? Che costa molto ai cittadini senza mai capire come si spendono i soldi. E infine, chi sarà il genio della lampada di turno che ci propina programmi da Proloco di collina? Fatecelo sapere con nome e cognome per poterlo ringraziare.
Sì, “un’altra cosa” deve essere possibile! Se così non fosse non ci resterebbe che emigrare a San Mauro Mare o a Torre Pedrera.
Antonio Ippolito