Una “perla” di delibera

Il ricorso gerarchico della giunta comunale al ministero dei Beni Culturali contro un provvedimento della soprintendenza per il chiosco della famiglia del sindaco è talmente una cosa fuori dai coppi, come si dice in gergo, che non possiamo non avanzare a furor di popolo alcune spontanee domande.

Caro sindaco Ceccarelli come mai ha consentito che la giunta comunale con tanto di delibera si occupasse del suo caso specifico, quasi fosse un piacere personale? Si è reso conto che da un punto di vista etico la cosa è abnorme, per non usare parole più dure? Risponda. Dica a tutti i suoi concittadini il perché di un atto pubblico così stonato che sembra più un atto privato.

Qualche tecnico benevolo accampa la motivazione che questo, il suo, era il solo chiosco che si trovava in una situazione particolare per la quale si era aperto un contrasto di interpretazione normativa fra gli Enti riguardante l’autorizzazione paesaggistica, e che l’iniziativa alla fine potrebbe essere utile anche per casi simili.

Parole di tecnici amici, comprensibili. Tuttavia noi sappiamo, e lo sa anche lei signor sindaco, e se non lo sapesse, male!, vuol dire che non sa fare il suo mestiere, che la famiglia proprietaria del chiosco, la sua, poteva tutelarsi da sola con un semplice ricorso al tar non contro il comune, sarebbe scattata l’incompatibilità, ma contro il parere della soprintendenza . E noi sappiamo, come lei ben sa, che sulla spiaggia da mesi e mesi vi sono numerose situazioni che di fatto sono assimilabili se non eguali al chiosco in oggetto, “Beach Resort”: piccole difformità magari sorte negli anni passati molto prima che entrasse in vigore nel 2004 il decreto legislativo n.42: “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. E nonostante ciò, nonostante che il problema fosse e sia nei fatti un problema generale, lei ha preferito che la sua giunta (pur con la sua assenza formale) si facesse carico in prima istanza di un solo caso, guarda caso il suo. Non va bene. Al di là della correttezza tecnico giuridica, non sta a noi giudicare, rimane il macigno morale di un provvedimento che ha tutto l’odore, non vogliamo dire puzza, di un provvedimento ad personam.

Nella speranza di ricevere risposte adeguate. Per il momento ci fermiamo qua.