L’Isola abbandonata

Qualche giorno fa sulla stampa locale Fabrizio Masciantonio ha affermato che gli operatori commerciali dell’Isola dei Platani hanno registrato a fine stagione estiva un aumento consistente delle loro attività, fino ad arrivare a incrementi del 10% rispetto al 2015. Non sappiamo dove abbia preso i dati il presidente del comitato dell’Isola, è probabile a “cicca e spanna, come si diceva una volta.

Quello che tutti hanno potuto constatare è l’indubbio buon andamento dei mesi di agosto e di settembre del turismo in Romagna e a Bellaria Igea Marina, le cui ricadute si son fatte sentire su tutte le attività economiche con pesi però assai diversi. Sappiamo infatti che più arrivi di turisti non vuol dire più incassi per tutti. La capacità di spesa del turista medio è diminuita e i primi costi ad essere tagliati sono quelli che non comprendono la spiaggia e l’albergo. Le percentuali a due cifre di Masciantonio andrebbero perciò fatte con più cautela e comunque differenziate. Il discorso non vale per tutti: una gelateria o un bar non sono un negozio di abbigliamento o di profumi. In alcuni settori merceologici i conti di fine estate sono assai meno generosi, anzi.

Detto questo, registriamo con soddisfazione che il luogo più attraente di Bellaria Igea Marina, l’isola dei Platani, a trent’anni dalla sua inaugurazione, abbia tuttora la funzione di vero e proprio volano per l’economia turistica e commerciale della città. Peccato che l’amministrazione attuale abbia taciuto e fatto finta di nulla sulla ricorrenza del trentesimo. Ma al di là dei compleanni e oltre all’orgoglio cittadino per i risultati della straordinaria piazza pedonale che è l’Isola, di cui ci compiacciamo, dobbiamo con dispiacere constatare il lassismo e la poca attenzione manifestati dall’autorità pubblica rispetto alla corretta gestione dell’importante area urbana, fiore all’occhiello della nostra città.

Nonostante un’ordinanza che parla chiaro, diversi negozi mettono fuori mostre di articoli vari come si fosse al mercato ambulante; le regole che disciplinano luso dello spazio pubblico per sedie, tavolini, ombrelloni e così via non si capisce chi deve farle rispettare; ci sono auto parcheggiate un po’ ovunque, addirittura una Apecar parcheggiata a mo’ di camion vela per fare pubblicità, dimenticando che anche i confini privati aperti al pubblico sono sottoposti a regole precise; il trenino per turisti che transita nelle ore di massima affluenza di prima sera in un pigia pigia incredibile e pericoloso. E si potrebbe continuare con questo cahiers de doléances.

Dispiace dirlo ma regnano il disordine, la disattenzione e la furbizia irrispettosa di troppi. La conseguenza è una grande area pedonale, invidiata da altre località, avvilita e impoverita come se fosse una zona di libero mercato dove tutto è permesso. Tant’è vero che sono sempre di più i negozi di basso profilo, soprattutto nelle zone commerciali dell’Isola ridotte ad aree dequalificate.

Non va bene! Ci vuole più impegno, più rigore, sì il rigore delle cose buone e serie, per salvaguardare un bene come Viale Paolo Guidi che rappresenta la bandiera della qualità turistica e del nostro senso di civiltà urbana. Speriamo che al più presto le cose cambino.

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