TORRE PEDRERA… E NOI?

Il lungomare di Igea versa in una condizione desolante, in particolare quel tratto di Viale Pinzon che va dal confine con Torre Pedrera alla rotonda con la statua di Igea. Perchè su quel tratto non “copiare” quanto realizzato dal Comune di Rimini sul lungomare di Torre Pedrera ?

Tutto quel lungomare si sta completando con lo stralcio fino a Rivabella dove, quando sarà finito, verrà creata una passeggiata continua di 6,3 KM, con percorsi ciclopedonali, nuovi arredi e illuminazione, aiuole e la piantumazione di 700 alberi. A Viserba si sta costruendo anche un nuovo sottopasso. A BIM invece niente. Ci facciamo superare anche da Torre Pedrera?  Qui da noi si sta procedendo a piccoli passi, con tempi che si prevedono biblici, ad una sistemazione dell’arenile a Bellaria, senza una visione complessiva dell’intera zona che dovrebbe verosimilmente comprendere anche una riqualificazione del Viale Panzini rendendolo ciclopedonale e di conseguenza con  una riformulazione della viabilità a monte della ferrovia. A pensare che il Viale Pinzon si presterebbe ad una ristrutturazione simile a Torre Pedrera che lo renderebbe un viale di pregio. A monte del lungomare è già presente una viabilità che consentirebbe di assorbire parte del traffico una volta che verrà riqualificato il viale. Infatti nel Ghetto dei pirati, corrono due strade parallele Via Garibaldi e Via Nino Bixio, che potrebbero, con opportuni accorgimenti, essere utilizzate nella inevitabile ridefinizione della viabilità che probabilmente dovrà prevedere una nuova strada a partire dalla Tolemaide, con un percorso parallelo alla ferrovia lato mare, per permettere ai residenti uno sbocco viario non potendo più utilizzare il Viale Pinzon.  Il sottopasso che dal Belverde conduce al mare potrebbe essere lo snodo del traffico che proviene dalle due vie citate e dalla nuova strada. Successivamente si potrebbe pensare di continuare la pedonalizzazione del Viale Pinzon che va dalla rotonda Igea fino al porto canale.

Questi interventi si potrebbero realizzare anche prima di una ormai indispensabile riqualificazione di tutta l’area depressa delle vecchie colonie già demolite.

Non vogliamo, naturalmente, sostituirci agli urbanisti, sono solo semplici considerazioni dettate dal buon senso e spetta  alla volontà amministrativa e ai tecnici operare con cognizione di causa.

Resta comunque il tema ” PERCHE’ A TORRE PEDRERA SI’ E A IGEA NO?

Stefano Balestri