Giovani, politica e Consiglio Comunale dei ragazzi

Giovani, politica e Consiglio Comunale dei ragazzi

di Stefano Balestri

Oggi assistiamo a una profonda disaffezione dei giovani nei confronti delle Istituzioni e in particolare dell’Istituzione politica. Sono coloro che più direttamente vivono quella crisi di valori che investe la nostra società e che lo spettro della crisi economica ha acuito e reso più incerto il futuro dei giovani. Dai dati dell’Osservatorio nazionale sull’adolescenza, solo 1% dei ragazzi italiani vede tra i modelli da seguire un politico. Sono pochi i ragazzi che partecipano all’interno di un partito all’attività politica, pochi discutono di politica e interrogati confondono o non conoscono il nostro sistema istituzionale. La scarsa partecipazione alle urne di questi ultimi anni è dovuta anche alla sfiducia dei giovani nei partiti e nel Parlamento; infatti solo il 4,5% dei giovani tra i 15 e i 24 anni dice di averne fiducia. Eppure le statistiche ci dicono che sono numerosi i giovani che si dedicano al volontariato e all’impegno civile.

Chiediamoci, dunque, come avvicinare i giovani alla politica? Oggi assistiamo a un ritardo, nelle nuove generazioni, al raggiungimento di un autonomia economica e ciò comporta anche un allontanamento da impegni di responsabilità civile che può anche tradursi, tra l’altro, in un distacco dalla politica. Le scarse prospettive occupazionali (oggi la disoccupazione giovanile è al 40%) conducono inevitabilmente ad una sfiducia nelle Istituzioni che appaiono non in grado di far fronte alle problematiche del mercato del lavoro. Quindi è necessario passare attraverso quelle riforme che aiutino i ragazzi ad avere fiducia nel loro futuro: scuola, lavoro, cultura, servizi di protezione sociale. Poi educarli alla consapevolezza dell’appartenenza a una Comunità che vuole costruire insieme una prospettiva per il futuro. Mi piace qui citare una risposta data da una ragazza: “La disaffezione di oggi alla politica è frutto di vent’anni di politica fatta sui media e non tra la gente, sul pensiero, ancora presente, che un partito non si valuti in base alle proposte e alle idee che ha sul futuro del Paese tra vent’anni, ma su come si risponde alle provocazioni, alle urla e agli editoriali sui giornali”. Più avanti afferma l’importanza dei Circoli (oggi, purtroppo, la tendenza è di chiuderli) come luoghi per “far partecipare le persone all’elaborazione politica e alle proposte”. Un altro giovane sostiene che fare politica“per interesse e non per passione e per migliorare le cose, hanno inevitabilmente allontanato i cittadini dai partiti”. La responsabilità di noi adulti è stata enorme e sembra paradossale come non abbiamo saputo trasmettergli, noi che siamo vissuti in tempi di forte politicizzazione sociale, che la politica non sia “una cosa sporca”, ma l’azione per eccellenza che promuove il bene comune di una società. Vediamo in tal senso la necessità di un’assunzione di responsabilità da parte delle Istituzioni e della scuola. E’ quanto mai urgente educare i giovani al senso di appartenenza a una collettività e per svincolarli dalle bieche logiche dell’economia del consumo proprie della società massificata. Vi è anche una responsabilità dei partiti che un tempo curavano la formazione dei futuri quadri dirigenti che arrivavano ad occupare ruoli importanti dopo una lunga gavetta. Oggi assistiamo alla scelta del capo dei suoi collaboratori, più attraverso una fedeltà promessa che a reali capacità e competenze. Ne consegue un rinchiudersi in una sorta d’indifferenza che non porta a nulla, nella consapevolezza che comunque ci sarà sempre qualcun altro che deciderà del nostro futuro, ma come scriveva Gramsci “ L’indifferenza è il peso morto della storia”.

Uno strumento pratico per avvicinare bambini e ragazzi alle realtà istituzionali è il Consiglio comunale dei ragazzi, che molti comuni hanno già realizzato da diversi anni. Il CCR promuove la partecipazione dei ragazzi alle scelte del proprio Comune. Possono essere eletti gli alunni delle Scuole Medie e i bambini di quarta e quinta della Scuola primaria delle classi partecipanti. Vengono eletti dei Consiglieri che poi eleggeranno il Sindaco che rimarrà in carica circa un anno. Verrà nominato un Presidente, un Segretario e il Sindaco nominerà gli assessori. Un adulto Facilitatore aiuterà i ragazzi per adempiere alle funzioni del Consiglio. Questo Organismo, aldilà degli effettivi risultati rappresenta, comunque, una vera scuola di cittadinanza che sollecita i giovani alla partecipazione, a interrogarsi sulla realtà che li circonda, ponendosi in gioco per il suo miglioramento, partecipando concretamente alla vita della Comunità. A quando un CCR a Bellaria Igea Marina?