Un fantasma si aggira nella nostra sonnolenta cittadina: il prossimo candidato sindaco del centrodestra. Chi sarà? Sembra scontato che sia Filippo Giorgetti, dopo tutto il trambusto che l’ex ragazzo sta facendo da diversi mesi per accreditarsi come tale. Tuttavia troppi uccellini di quella parte politica, da Bellaria a Bordonchio fino al capoluogo Rimini, sussurrano come probabile un altro nome, quello dell’assessore Michele Neri.
La situazione si sta complicando per l’amico Filippo. I conti ancora non tornano. Certo la Lega sembra tranquilla e ha sempre detto che a loro Giorgetti sta bene. Ma non basta. Il nodo è chi garantisce il mondo politico di matrice cattolica che dal 2000 in poi, con il declino dell’egemonia dell’ex PCI locale, ha sempre fatto la differenza nel voto amministrativo aggiungendo al centrodestra quel 15% costante di voti che ha permesso, per esempio, a Ceccarelli di vincere nel 2009 e nel 2014 con oltre il 55% dei consensi.
Una matrice cattolica, ricordiamolo, ben radica nei posti di potere: la banca di credito cooperativo, la Confcommercio, alcune parrocchie, in primis quella storica di Bordonchio e, in più, alcuni consolidati uffici tecnici e professionali che con la conquista del comune hanno potenziato il loro ruolo di punto di riferimento per piccoli imprenditori e famiglie varie. C’è dunque una rete che fa riferimento al mondo cattolico, tutt’ora molta attiva – nonostante che col tempo sia sempre più difficile richiamarla alla fedeltà originaria – che non accetta di essere messa in secondo ordine lasciando il potere (piccolo o grande che sia) nelle mani di un Filippo Giorgetti che per estrazione e scelte di vita è assai lontano dal suo giro stretto. Non dà sufficienti garanzie.
Il quadro perciò è ancora incerto. Il nostro “benamato” Giorgetti e con lui tutta la truppa di Forza Italia, sempre più debole, rischia di dover lasciare il passo alla vecchia scuola democristiana. Ma?, staremo a vedere. Tuttavia, il gioco promana un sentore di aria viziata, un déjà vu che preferiremmo non vedere. Come al solito c’è dentro tutta la cattiva politica: zero programmi, zero apertura verso i cittadini e zero idee serie per il futuro. C’è bisogno d’altro, speriamo che qualcuno batta un colpo.