BELLARIA: SCUOLA FERMA AL PALO

Riteniamo che la scuola, oggi più di prima, debba essere al centro del dibattito politico e sociale anche nella nostra città. Anche l’emergenza covid ha fatto emergere criticità nella scuola bellariese che vanno al più presto sanate. Da troppo tempo siamo fermi al palo; è poca cosa vantarsi di lavori effettuati in questi anni nelle scuole che sono in fondo di ordinaria amministrazione e che qualunque comune realizza. Ciò che è mancato è stata una progettualità strategica che negli anni poteva ridisegnare il volto della scuola cittadina.

E’ compito dei comuni occuparsi degli edifici delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e a BIM non è più sufficiente l’ordinaria manutenzione di facciata, si deve operare affinché si realizzino opere strutturali come un nuovo polo scolastico che si ponga anche nell’ottica di superare la presenza di scuole vecchie e non più funzionali per mancanza di spazi adeguati e palestre. Del resto questo è stato già realizzato a pochi chilometri da noi a Gatteo Mare e Villamarina di Cesenatico dove sono state edificate recentemente scuole nuove munite di palestre e spazi aggiuntivi alle semplici aule. Queste scuole stanno, tra l’altro, attirando alunni anche da Bellaria e questo non va bene.

Ora l’Amministrazione comunale propone la costruzione di una nuova scuola nell’area del Circolo tennis di Bellaria in una collocazione infelice, con il traffico della via Ravenna, il supermercato Coop e altre attività commerciali. Si tratta di annunci e una effettiva realizzazione è rimandata alle calende greche.

Si è prodotto, inoltre, la divisione della scuola in due Istituti, Bellaria e Igea che non ha portato a miglioramenti di alcun tipo. La scelta puramente elettorale che ha condotto nel 2012 alla costituzione di due Istituti scolastici, ha diviso la scuola di BIM e privandola di una sua identità. Una città come la nostra non necessitava di due Istituti che hanno comportato una frattura tra due realtà socio-economiche, quella di Bellaria e di Igea che presentano gli stessi elementi identitari.

Due Istituti che hanno portato ad una frattura laddove invece, particolarmente nel mondo giovanile, era necessario creare elementi di unitarietà e di cooperazione che il precedente Istituto comprensivo unico consentiva di realizzare. Tra l’altro abbiamo la presenza di due scuole medie nello stesso edificio un vero record in Italia! E’ nota questa spaccatura nel sentire comune degli alunni e per certi versi anche tra i docenti. Inoltre avere un Istituto comprensivo unico e grande (il nostro per i numeri sarebbe uno dei più grandi della regione) rappresenta un elemento di forza contrattuale nei confronti della Amministrazione regionale e nazionale per ottenere finanziamenti e risorse. Ci chiediamo: perché la nostra scuola ha funzionato bene come Istituto unico con una sola dirigente dal 2000 al 2012 (12 anni!) e quindi non possa continuare a farlo?

La scuola bellariese ha bisogno dunque di una profonda riforma sia sotto l’aspetto organizzativo sia per quanto riguarda l’edilizia scolastica per ricostruire quella comunità educante che solo una scuola ben strutturata può offrire.

Stefano Balestri