Riceviamo e pubblichiamo volentieri
Leggo la notizia di 90 appartamenti e un centro commerciale sull’area del porto canale. A cui si aggiunge la risposta imbarazzata del comune di Bellaria. Rimango senza parole. Ma davvero una zona così importante, così strategica, a poche centinaia di metri dal porto, dal fiume, dal mare, finisce per essere bruciata dagli appartamenti e dal supermercato Conad? Non ci posso credere. Già c’era stato quell’inguardabile e finto mercato ittico. Adesso arriva il colpo finale. L’area baricentrica fra Bellaria e Igea viene compromessa per una misera contropartita: l’inutile e costoso rudere della ex colonia Benelli.
Ma davvero siamo diventati una comunità così amorfa, senza memoria e senza capacità di capire l’importanza dei fatti e delle scelte?
Vogliamo alzare la testa, anche se ormai è forse troppo tardi, e ricordare cosa era stato pensato e progettato negli anni ’90 fino al 2008. C’era il Piano del Porto con la previsione nell’area a monte della ferrovia di una quota di residenza. Certo. Con una contropartita che però era la Darsena di oltre 200 posti barca e tutta una serie di spazi attrezzati che, a loro volta, aprivano la porta alla rinascita della colonia Roma in termini di turismo e servizi per la nautica. Un obiettivo strategico per il quale a suo tempo si era anche costituita una società a partecipazione cittadina (Portur 2000) fatta da albergatori, bagnini, commercianti e semplici cittadini. Primo sottoscrittore Aldo Foschi detto Veleno. Tutto azzerato. Ora rimangono gli appartamenti con il rudere al posto della darsena. Prima ci ha pensato il sindaco Ceccarelli ad affossare e poi cancellare il Piano del Porto; ora, a uova rotte, il sindaco Giorgetti non è stato in grado, non ha avuto il coraggio, di salvare una delle ultime opportunità vere della nostra città per rilanciare la propria offerta turistica legata al mare. Siamo piccoli, ormai senza ambizioni. Mi auguro solo che alla fine qualcuno risponda delle proprie azioni.
Ferdinando Fabbri