Riteniamo utile pubblicare il comunicato della CGIL di Bellaria Igea Marina sull’aumento del Tributo comunale sui rifiuti (TARI) che va a pesare, in maniera consistente, sui bilanci delle famiglie della nostra comunità
[Osservazioni dello Spi-Cgil, sindacato pensionati di Bellaria Igea Marina, sull’aumento della Tari (tassa rifiuti) approvato dal Consiglio Comunale il 18 luglio scorso.]
Intorno alla metà di Luglio i cittadini di Bellaria Igea Marina si sono visti recapitare l’F24 con cui pagare la Tassa rifiuti (TARI) e hanno certamente constatato che essa è aumentata in modo significativo rispetto allo scorso anno. Ciò è particolarmente evidente per i consumi domestici, dunque per le famiglie, per i lavoratori e i pensionati , gli stessi su cui grava anche, per più dell’80/%, l’addizionale Irpef la quale porta nelle casse comunali più di un milione di euro ogni anno.
Quale tempismo tra l’arrivo nella posta dei cittadini del F24, già calcolato con l’aumento e la cui prima rata scadeva il 31 luglio, e l’approvazione della delibera il 18 luglio!
E’ vero che gli Enti Locali possono disciplinare le entrate di loro competenza approvando appositi regolamenti in ragione della potestà regolamentare a loro riconosciuta dalla legge.E’ vero che gli stessi Comuni possono approvare i regolamenti che disciplinano le entrate tributarie entro il termine stabilito dalle norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione. E’ vero che in merito ai termini di approvazione del bilancio di previsione, il D.Lgs. 267/2000 (TUEL) fissa il termine del 31 dicembre, poi differito fino al 31 marzo da leggi successive (Legge n.19 /2017).
E’ vero altresì che il Comune ha comunque la possibilità di approvare aliquote relative alle proprie entrate tributarie anche oltre il termine del 31 marzo, ma nel solo caso in cui ricorra la circostanza prevista dall’Art. 193 del TUEL, ossia si sia in presenza di accertamento negativo nell’equilibrio nel bilancio.
In tal caso, evidenziando un disequilibrio, il Comune avrebbe la necessità di porvi rimedio eventualmente anche con un intervento di aumento delle tariffe entro il 31 luglio di ogni anno. Entro questo termine (art. 193 del TUEL) prevede che “l’organo consiliare provvede con delibera a dare atto del permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, ad adottare, contestualmente… le misure necessarie a ripristinare il pareggio”.
Questa risulterebbe essere la MOTIVAZIONE essenziale che giustificherebbe la deroga dalla scadenza del 31 marzo.
Dunque l’Ente può modificare le tariffe, anche entro il 31 luglio e aumentare le tariffe di sua competenza per ripristinare il pareggio di bilancio, ma potrebbe anche optare per altre soluzioni, per esempio agire sulla riduzione delle spese.
Nella delibera di Consiglio Comunale n.62/2017 con cui vengono approvatele tariffe TARI per il 2017, al di là del richiamo di disposizioni normative in ambito TARI e, più in generale di fiscalità locale, non si legge in alcuna parte la motivazione essenziale prevista dalla legge che giustifichi l’aumento delle tariffe TARI oltre il termine di approvazione del bilancio, ossia il 31 marzo per l’anno 2017. Nella delibera del Consiglio Comunale n. 62/2017, infatti, risulta assente il richiamo alla delibera n.61/2017 in cui si evidenzia “ l’ adeguatezza delle previsioni di entrata e di spesa……ad eccezione del servizio smaltimento rifiuti che evidenzia un maggior costo rispetto al budget programmato in sede di bilancio preventivo di euro 194.524,23”.
Mancando tale relazione fra le due delibere, ciascuna pare un provvedimento a se stante. Pertanto, secondo la nostra lettura, ne deriverebbe che le nuove tariffe dovrebbero entrare in vigore dal 1° gennaio 2018.
Ora un’altra osservazione è d’obbligo per un sindacato, specie dei pensionati, come lo Spi-Cgil, e riguarda i criteri adottati per stabilire la ripartizione assunta in delibera fra le due macrocategorie di utenze: domestiche e non domestiche. Affinché l’elaborazione delle tariffe approvate nella delibera non risulti puramente discrezionale ci siamo chiesti: quale tipo di analisi e di monitoraggio territoriale o relativo a situazioni analoghe al nostro comune, costituiscono il fondamento tecnico su cui determinare la percentuale dei costi da attribuire a ciascuna delle due categorie, domestiche e non domestiche?
In conclusione il Sindacato Pensionati, Spi-Cgil di Bellaria Igea Marina, in quanto associazione che rappresenta tanti cittadini , chiede all’Amministrazione Comunale di chiarire ai contribuenti le obiezioni sopra esposte relative alla delibera del Consiglio Comunale n. 62/2017: – sia relativamente alla applicabilità delle nuove tariffe TARI, che ci pare non possano entrare in vigore nel 2017 per le ragioni evidenziate, bensì dal 1° gennaio 2018; -sia rispetto ai criteri di ripartizione adottati fra utenze domestiche e non domestiche.
Sugli argomenti sopra esposti lo Spi-Cgil di Bellaria Igea Marina, il 18 agosto scorso, ha protocollato una richiesta di chiarimento al Sindaco sulle obiezioni formali e sostanziali che i cittadini hanno posto al Sindacato e che noi, come associazione di rappresentanza, abbiamo rivolto al Sindaco.
Bellaria, 24 agosto 2017
La Segreteria SPI-CGIL di Bellaria Igea Marina