Una città senza progetti è una città senza futuro!

Proprio in questi giorni abbiamo visto l’annuncio della Giunta Comunale, con il quale comunica di aver avuto il cofinanziamento della Regione per un intervento di miglioramento dell’Isola dei Platani, dell’importo di qualche decina di migliaia di euro! Per carità, ogni nuova risorsa aggiuntiva che viene reinvestita è azione quanto mai positiva e lodevole, ma deve anche portare ad incrementare il valore del bene o della area cui viene destinata, mentre le esperienze passate, fin qui viste, non lasciano ben sperare!

In particolare modo, ciò è talmente vero, quando si va attorno al pezzo più pregiato della nostra identità urbanistica, quell’Isola dei Platani che da oltre un trentennio ha rinnovato radicalmente il nostro centro ed oggi caratterizza ed identifica tutto il nostro Paese. Una realtà che va maneggiata con cura, con attenzione, dove non basta “una mano di vernice” per dargli una veste migliorata!

Troppe volte, in queste ultime legislature si è intervenuti senza rispettare il “filo strategico” che l’aveva portata ad ottenere il suo grande successo e, non solo per la visione anticipatoria che le Giunte Baldassarri/Fabbri seppero dare al senso di questo intervento, che ricordiamo, fu il primo in tutto il territorio provinciale ed infatti, solo negli anni successivi, tutti gli altri comuni rinnovarono i loro arredi urbani.

Fu uno “sforzo corale” che mobilitò le migliori competenze ed intelligenze della città nell’obiettivo di “individuare”, letteralmente inventarsi, un “nuovo profilo strategico urbano” per collocare definitivamente Bellaria Igea Marina con la sua autonomia conquistata da Rimini, fra le “città” e non fra le periferie! Dobbiamo essere sempre consapevoli, che è molto facile scivolare indietro nella rete delle periferie per gli effetti delle gerarchie urbane, economiche e sociali che inevitabilmente spingono a favore delle città più grandi!

Io credo che dopo trent’anni e molti interventi spot di maquillage dell’Isola che urlano ancora vendetta sul piano della qualità e della coerenza (che nei fatti ne hanno anche abbassato la sua capacità di attrazione), sarebbe stato opportuno riaprire un cantiere di discussione nella città, ricoinvolgendo sia i protagonisti di allora che le nuove forze oggi in campo. Un cantiere aperto sulla città e sulle sue aree pregiate, che si ponga l’obiettivo di rilanciarne i “segni distintivi”, architettonico-urbanistici ed economico-culturali.

Fuori da questa visione, non nascondo che quando sento annunciare (al buio) interventi di miglioramento sull’Isola dei Platani per qualche decina di migliaia di euro, mi vengono i brividi!!!

Gabriele Morelli