L A F I N E D E L M O N D O A N T I C O
Le cause della caduta dell’impero romano di Santo Mazzarino Ed.Bollati Boringhieri oppure Biblioteca Universale Rizzoli (BUR)
Santo Mazzarino è stato uno dei maggiori antichisti del Novecento che ha ottenuto, per la sua originale opera di studioso, numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Nel libro analizza le cause della caduta dell’impero romano attraverso i processi storici delle epoche successive, seguendo il binario delle ragioni “interne” ed “ esterne”. Illustra studi e analisi prodotti dagli storici in periodo lunghissimo che parte nel 200 a.C. da Polibio, storico greco-romano che affrontò per primo le cause della nascita e della decadenza degli imperi, fino ai più importanti studiosi del Novecento. In sostanza fra le cause “interne” vengono considerate: la fiscalità esosa, la corruzione dei funzionari nelle Province,l’oppressione della burocrazia, la crisi nel campo politico-sociale, la diminuita produzione agricola per effetto della scarsità mano d’opera (gli schiavi) derivante da conquiste militari. Le ragioni “esterne” sono riconducibili alle violente invasioni barbariche che avrebbero determinato la distruzione definitiva della civiltà antica. Si pensi in proposito che dal IV al VII sec. d.C.le invasioni di Goti, Unni, ed altre fino agli Arabi, avevano privato l’Impero di Pannonia, Gallia, Spagna, regioni longobarde in Italia, Siria, Egitto ed Africa, riducendo quei confini che andavano dall’Eufrate all’Atlantico e dal Danubio al Sahara. Negli studi degli storici poi le ragioni si fondono ed emerge un largo consenso sulla considerazione che la violenza barbarica distrusse le strutture della civiltà antica che era già in fase di decadenza per ragioni interne. Mazzarino nella seconda parte del libro pone un interrogativo: è stata una vera decadenza, oppure una rigenerazione, considerato che autorevoli storici sostengono l’aspetto della continuità fra mondo classico e Medio Evo e che la parte orientale dell’Impero, dopo la divisione, visse ancora per mille anni?
Nella parte finale vengono analizzati studi di storici del XX° secolo che finiscono per far apparire il crepuscolo di Roma una pagina di storia contemporanea. Il libro chiude con una frase ripresa dal libro” History,”pubblicato nel1926, dello storico russo di M. Rostovcev, considerato un capolavoro della storiografia contemporanea, una frase che è quasi un messaggio all’umanità: “L’evoluzione del mondo antico è per noi una lezione ed un monito”.
Si riporta, di seguito, la premessa dello stesso autore che ci pare rappresenti la miglior recensione, sia pure contenuta in poche righe.
“In questo libro si cerca, da una parte, di delineare una storia delle idee di “decadenza” e di “morte di Roma”, come esse furono intuite e svolte dal II secolo a.C. ai nostri giorni; dall’altra, di dare un’interpretazione moderna della rovina del mondo antico, attraverso la critica e la discussione delle varie soluzioni ed ipotesi. Credo che, considerato in questo duplice aspetto, il tema della “ morte di Roma”presenti un particolare interesse: sentiamo il bisogno così di percorrere il cammino delle idee di “decadenza e “ fine” del mondo antico, come di chiederci ancora, per nostro conto, quale spiegazione di quella “fine” appaia, all’uomo di oggi, necessaria e sufficiente”.