L’Amministrazione comunale è sempre più povera di idee per migliorare la nostra proposta turistica, l’esempio più evidente è il progetto porto lato Igea che dovrebbe entro qualche mese realizzarsi.
Infatti, da un lato si concentra sui bandi per l’assegnazione delle spiagge senza pensare a soluzioni di vera riqualificazione dell’arenile e dall’altro sta avviando una messa a posto ‘raffazzonata’ del porto canale. In questi giorni si è svolto il Bando per l’affidamento del lavori su un progetto praticamente inesistente.
Si proprio così, se si spulcia e si legge bene il bando di gara, a cui hanno partecipato 22 ditte da tutta Italia, si può notare che la relazione tecnica a base del progetto non è altro che una lista di lavoretti messi insieme e organizzati su un progetto esecutivo (delibera di Giunta n. 32 del 28 febbraio scorso) che di fatto andranno a metter un po’ di pavimentazione con panchine, nuova illuminazione, spazio eventi, una fontana sul molo lato Igea.
Bene, benissimo, sistemare strade e marciapiedi e magari inserire qualche luminaria, del resto quelle del Luna Park sul porto non ne fanno abbastanza, ma la spesa di 1.600.000 euro (base d’asta) è un tantino eccessiva per un po’ di maquillage.
A nessuno è venuto in mente che forse l’area più importante della città merita qualcosa di più?
Il Porto Canale è la grande occasione che, se ben organizzata, può diventare una formidabile leva per l’innovazione economica, sociale e turistica di Bellaria Igea Marina.
Perché non ripensare con intelligenza e avvedutezza quel luogo? Perché non creare un polo per la marineria e per il diporto sostenuto da un grande spazio per gli eventi? Non chiediamo la Prua da Titanic riminese ma almeno un’area adeguatamente pensata, polivalente, dove far nascere servizi, negozi, ristoranti, bar e occasioni di lavoro legati da un unico denominatore: il mare, con la sua bellezza e il suo fascino.
A Bellaria Igea Marina le capacità strategiche degli amministratori sono quelle che sono, quando eravamo scettici sulla capacità del centrodestra di essere all’altezza del compito di governare la città siamo stati facili profeti, tuttavia non ci aspettavamo una “fantasia così vivida” in grado addirittura di chiamare Urban Ground un percorso ciclabile con due strisce di colore, qualche mattonella nuova e panchine sopraelevate. Il fumo c’è, manca l’arrosto! E il nostro porto aspetterà tempi migliori.