Porto: siamo criticati, bene. Discutiamo

L’articolo pubblicato ieri dal titolo “Porto: concluso il bando …. arriveranno i lavori” ha ricevuto un commento argomentato e articolato che oltre a pubblicarlo nello spazio commenti della singola pagina contenente l’articolo, ci piace rilanciarlo in prima nella rubrica lo “Spillo”. Lo facciamo perché non siamo d’accordo e ci piace il confronto acceso.

 Il commento del lettore:

“Santo cielo!  Chi firma questo “articolo”? Se ne può sostituire la metà con “gnégnegnegnegne” ed il senso rimarrebbe. Noi bravi loro cacca!!  Hellooooooo?!  C’è qualche maggiorenne in redazione? 

Né pro né contro l’amministrazione; l’urban ground è semplicemente ridicolo, il ponte levatoio realizzato così recentemente è già un pugno di ruggine ed il suo stato di decomposizione verrà presto seguito dalla passeggiata del vecchio macello realizzata con identiche metodologie e materiali. BRAVI!  Nessuno con sale in zucca tesserebbe le lodi dell’attuale amministrazione.

Ma Bellaria Igea Marina è una città brutta, da sempre male amministrata, che ha disfatto il suo passato e cementato il proprio presente ipotecando il futuro. E adesso sono ca**i. I soldi sono finiti!  Gli interventi che “proponete”, sempre che possa la vostra somigliare ad una proposta, andavano realizzati decenni fa.

E se ci ritroviamo a vivere di turismo in una città tremendamente brutta la colpa è solo nostra, dei Bellariesi.

Amici mi vengono a trovare da diverse parti d’Italia. Li porto a Cervia, a Riccione, a Cesenatico, in centro a Rimini e a Cesena; di Bellaria mi vergogno. Aleggia ancora una favola sulla perla della romagna, sarà il caso di smettere di raccontarla perché le ho viste le facce di chi si aspettava il fiore all’occhiello della riviera e si è trovato davanti agli occhi…Bellaria!

Il portocanale, cuore pulsante di ogni cittadina marinara a Bellaria ha sempre fatto cag**e.  Da sempre! Anche quando in municipio c’erano altri schieramenti. Sembra quello di un paesino balcanico dopo la guerra degli anni ’90.

Sono mai stati fatti interventi atti a valorizzare uno dei poli più importanti del paese? NO. Verranno mai realizzati? NO. E allora ben venga un po’ di trucco e parrucco per far almeno sembrare questa sfatta Bellaria una milf. Almeno per i turisti che si fermano qualche giorno.

E smettiamo di credere alle favole, per vivere in una bella città serve bella gente ad amministrarla e bella gente a viverla. Senso civico, educazione, correttezza. Se ne avessimo avuti a sufficienza, i soldi nelle buste della spesa che negli anni d’oro correvamo a nascondere (senza pagarvi le tasse!) invece che investire non sarebbero diventati ville, palazzine, casa vacanza e mesi all’estero (in bei posti!) barche, macchine e bagordi. Sarebbero diventati strutture alberghiere d’avanguardia, balneari d’eccellenza e infrastrutture solide e lungimiranti.

Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

 

Non siamo d’accordo perché:

a) il porto non ha bisogno di trucchi e parrucche ma di una svolta radicale che faccia perno sulla nuova darsena e sulla valorizzazione del suo canale, l’abbiamo scritto, motivato e rilanciato. Ci giochiamo qui la unica vera carta forte per il nostro futuro. Se la bellezza fosse solo un’appariscente fontana e luci colorate, saremmo a posto, anche se triste. La bellezza passa per una funzione urbana di qualità che si sposi col mare e con il lavoro della comunità, il porto, appunto. E ciò è possibile. Ci sono le risorse pubbliche e private. Purtroppo manca la testa, non di tutti i bellariesi, ma di chi oggi ha le prime responsabilità. Ricordiamo che la darsena, pronta a partire nel 2011 è stata affossata da chi, forse per interessi suoi, non gli piaceva. Oggi occorre rimodellare quelle previsioni?, lo si faccia. Ma non si spacci per rivoluzione una costosa opera di arredo urbano (parrucca), che nasconde la povertà d’idee sotto il tappeto colorato.

b) Bellaria non è brutta, anzi se in questi anni ha retto, seppur declinando, è grazie, forse, a quello che si è fatto in anni dove non si è avuto paura di cercare strade nuove, innovando fortemente un assetto cittadino che vedeva le auto e il mattone come unici modelli di sviluppo.

c) Non va bene fare di ogni erba un fascio. Siete tutti eguali, politici, operatori, evasori fiscali e chi più ne ha più ne metta. Facile. Così facendo ci si accontenta di poco. Non ci accontentiamo “della bella gente che dovrebbe vivere la città e di bella gente che deve amministrala”. Vogliamo di più. Vogliamo la testa, il pensiero, lo star bene in una città che sappia offrire soluzioni per lavorare con soddisfazione, per ospitare con orgoglio e con servizi di qualità. Vogliamo essere i primi come lo siamo stati in anni non lontani. Chiediamo troppo? No caro amico bellariese, è il minimo perché ci piace la vita e ci piace la nostra città.

Grazie per il tuo contributo.