Riceviamo e pubblichiamo volentieri un intervento di un nostro concittadino.
di Mauro Filippini
“Per la prima volta, dopo otto anni di mandato da sindaco, Enzo Ceccarelli è in seria difficoltà. Sulla spiaggia ha sbagliato tutto. Aveva sbagliato in molte altre occasioni, è vero. Ma la città lo aveva perdonato. O forse aveva preferito fare finta di niente. Perché non è facile esporsi contro la militarizzata macchina del consenso messa in piedi dai pretoriani del sindaco. Non si rischiano messe all’indice a cuor leggero. E neanche querele che, per quanto temerarie, sono comunque fonte di spesa (e Ceccarelli&soci hanno un bel carnet di querele, fino ad oggi finite nell’oblio giudiziario). Insomma, Ceccarelli in difficoltà è una new entry che merita qualche riflessione. Perché è una variabile imprevista nella marcia del sindaco. E perché va a storpiare la narrazione in stile va tutto bene madama la marchesa; oppure, quando proprio diventa impossibile spingere l’imbroglio oltre il limite della decenza, scaricare le colpe sui predecessori e in particolare sul povero Scenna.
Ma è anche interessante l’identikit di chi ha messo in seria difficoltà Ceccarelli: non un partito di opposizione (e vien da dire, purtroppo), non una faida interna alla maggioranza (impensabile, fino a ieri) ma qualche piccolo operatore economico di spiaggia. Chioschisti, si chiamano le bestie nere di Ceccarelli. Snobbati da sindaco e giunta perché marginali e per giunta capitanati da qualche rosso antico; semisconosciuti in città perché pochi, neanche una cinquantina, e con scarsa massa critica. Eppure… Eppure con una intelligente battaglia di ispirazione machiavellica i chioschisti hanno messo Ceccarelli sulla graticola e disorientato la destra locale. Si sono avvalsi di consulenti legali e tecnici di primo livello. Perché le battaglie di opposizione non si improvvisano, richiedono studio, fatica, strategia, tattica.
Hanno bussato a molte porte i chioschisti concessionari di spiaggia. A quella di Andrea Corsini, assessore regionale, che ha dato loro ragione. Hanno intelligentemente visto nell’onorevole Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia, un’alleata di fatto. E infilandosi nelle contraddizioni e negli errori di Ceccarelli, mai come in questa occasione mal consigliato, hanno portato il gioco ad un livello difficilissimo per il nostro Enzo. Ora il sindaco se la deve vedere non solo e non tanto che la mezza dozzina guidata dal presidente dei chioschisti Riccardo Pazzaglia, il Rosso Antico appunto, ma coi suoi di Forza Italia. Che a livello nazionale sono contrarissimi alla messa a bando delle concessioni demaniali e si ritrovano con un loro importante sindaco che sta per pubblicare delle evidenze pubbliche equivalenti ad una roulette russa sull’arenile. La contraddizione è evidente e non sanabile: o Ceccarelli rinuncia ai bandi sulla spiaggia e ci fa una figuraccia esiziale; oppure resiste su una linea illogica e irragionevole e Forza Italia nazionale ci fa una figuraccia. Vie di mezzo non ce ne sono. Per i gruppi parlamentari di Forza Italia, è storia nota, Ceccarelli è diventato un personaggio ingombrante. L’onorevole Bergamini ha avuto parecchi rapporti coi chioschisti bellariesi, li ha anche incontrati a Roma alla Camera sapendo perfettamente di aggiungere altre difficoltà ad un Ceccarelli in caduta libera di popolarità e loro, i chioschisti, hanno avuto l’assist adatto per chiederle di sanare la stranezza bellariese. Ascolterà Ceccarelli la voce romana dei suoi? Resisterà la sua disciplinata squadra in Consiglio a restare compatta in nome e per conto di un sindaco col fiato cortissimo che, se precipitasse, si porterebbe dietro i fedelissimi? E gli altri concessionari di spiaggia, i silenti bagnini, hanno capito che le loro attività sono in serio rischio?
Comunque vada, una mezza dozzina di chioschisti sta facendo vedere i sorci verdi ad un’armata che sembrava invincibile. È una lezione, nuova e curiosa, per la città.”